Le mie mani, deformate e bloccate dall’età, dall’artrosi e da un principio di Parkinson, erano fuori uso finché il mio neurologo mi ha suggerito di riprendere a disegnare. Ma dov’era il mio segno fluido e veloce? Così l’ho sostituito con un segno balbettante che però dava risultati accettabili. Passando dal disegno alla pittura questi segni “interrotti” vengono saltuariamente ottenuti non più con la penna ma con i pennelli. La pennellata adesso è breve ma tutto sommato sicura. Il segno nero emerge dalla preparazione scura e faccio il lavoro al contrario: le macchie di colore liberano il segno nero. Per i primi disegni a penna mi sono servita di tratti molto brevi e direi intermittenti…
Foto Michele Battaglia